La Legge di Bilancio 2018 ha reso obbligatoria, dal 1° gennaio 2019, la fatturazione elettronica per tutte le operazioni soggette a Iva. L’obbligo si estenderà, in particolare, alle cessioni di beni e alle prestazioni di servizi effettuate sia nei confronti di un altro soggetto passivo Iva (B2B) che nei confronti dei consumatori finali (B2C).
Le fatture dovranno essere trasmesse esclusivamente nel formato XML, già in uso per la fatturazione nei confronti della Pubblica Amministrazione, e utilizzando il Sistema di Interscambio (Sdi) gestito dall’Agenzia delle entrate: una fattura non emessa in formato elettronico o che non transiti sul Sdi, infatti, si considera non emessa, con conseguente applicazione della sanzione dal 90% al 180% dell’imposta.
L’obbligo di fatturazione elettronica è stato anticipato al 1° luglio 2018 per le cessioni di benzina o gasolio destinati a essere utilizzati come carburanti per motori e per le prestazioni rese da subappaltatori nel quadro di un contratto di appalto pubblico.
Nel settore benzina, in particolare, la nuova normativa comporta un duplice onere per gli acquirenti titolari di partita Iva, ai fini della deducibilità del costo della benzina e del gasolio e e della detraibilità della relativa Iva: da un lato, l’obbligo di documentare gli acquisti di carburanti mediante fattura elettronica; dall’altro, l’obbligo di effettuare il pagamento esclusivamente mediante carte di credito o di debito o con altri mezzi di pagamento tracciabili, quali assegni, addebiti diretti, bonifici, bollettini postali.
La fattura elettronica ha pertanto “mandato in pensione” la scheda carburante e la correlata possibilità di pagare in contanti la benzina. Al riguardo, peraltro, occorre segnalare che, con un emendamento al decreto Alitalia, potrebbe essere istituita una sorta di doppio binario, che consentirà, dal 1° luglio 2018 sino al 1° gennaio 2019, di continuare a utilizzare la scheda carburante, nonostante l’introduzione dell’obbligo della fatturazione elettronica.