Con la recente Comunicazione C 520/07 del 2021, la Commissione europea ha elencato i Paesi con i quali è applicabile il cumulo d’origine previsto all’articolo 7 del Protocollo n. 1 relativo all’APE (Accordo di Partenariato Economico) tra UE e Costa D’Avorio, adottato con Decisione n. 2/2019.
In particolare, al paragrafo 1 del suddetto Protocollo è stata prevista la possibilità di considerare, come materiali originari di una delle parti stipulanti, quelli provenienti da altri Paesi dell’Africa Occidentale, beneficiari di un accesso agevolato al mercato dell’Unione Europea, da altri Stati ACP (African, Caribbean and Pacific Group Of State) che applicano un APE almeno a titolo provvisorio e da altri Stati PTOM (Paesi e Territori d’Oltre Mare), a condizione che le lavorazioni o le trasformazioni ivi effettuate vadano al di là di quelle individuate come “insufficienti” a determinare l’origine (elencate all’articolo 5 del Protocollo).
Nel caso in cui, invece, le attività o trasformazioni effettuate non vadano al di là di quelle elencate all’art. 5, il prodotto ottenuto dovrà essere considerato originario della parte contraente soltanto se il valore ivi raggiunto sia superiore al valore dei materiali utilizzati.
Con la Comunicazione in commento, infine, la Commissione ha dichiarato che l’UE ha concluso accordi o intese che prevedono una cooperazione amministrativa con gli Stati ACP, i PTOM e i Paesi dell’Africa occidentale beneficiari del sistema SPG, rendendo di fatto applicabili ad essi le previsioni sul cumulo d’origine a decorrere dal 1 gennaio 2022.
Lo Studio legale UBFP, con un’esperienza consolidata nel campo del diritto doganale e del commercio internazionale, rimane a disposizione delle aziende per assisterle in tutte le tematiche connesse all’origine delle merci, sia preferenziale che non preferenziale, svolgendo specifiche analisi per determinare il carattere originario dei beni e supportando gli operatori nella predisposizione di apposite procedure aziendali.