Con la sentenza 27 marzo 2023, n. 1140, la Corte di Giustizia Tributaria di secondo grado della Lombardia ha dichiarato illegittima la sanzione doganale, irrogata dall’Amministrazione nei confronti di un importatore, giacché in contrasto con il principio di proporzionalità europeo istituito dall’art. 42 del Regolamento UE 952/2013 (CDU).
Tale principio fondamentale prevede che le sanzioni devono essere effettive, proporzionate e dissuasive e impone che le sanzioni disposte dalle leggi nazionali non devono essere eccessive rispetto alle finalità perseguite e alle condotte da punire.
La decisione in parola trae origine da alcune operazioni di importazione nell’ambito delle quali l’operatore ha dichiarato un valore doganale inferiore a quello in seguito rideterminato dall’Agenzia, la quale ha applicato una sanzione di gran lunga superiore ai diritti contestati, così come stabilito dall’art. 303 del TULD.
I giudici della Corte di Giustizia Tributaria, pronunciandosi proprio sulla quantificazione delle sanzioni comminate, hanno ritenuto di adeguarsi ai principi di diritto già stabiliti dalla Corte di Giustizia europea e dalla Corte di Cassazione con l’ordinanza n. 14908 del 11 maggio 2022, con la quale è stata dichiarata l’incompatibilità della disciplina sanzionatoria doganale di cui all’art. 303 TULD con il principio di proporzionalità europeo di cui all’art. 42 CDU nel caso in cui la sua applicazione comporti l’irrogazione di sanzioni superiori rispetto ai maggiori dazi accertati.
In particolare, in base al principio giurisprudenziale sopra citato, la Corte di Giustizia Tributaria di secondo grado della Lombardia ha deciso di disapplicare l’art. 303 TULD, rideterminando l’entità complessiva delle stesse in misura pari ai maggiori dazi accertati.
Lo Studio Legale UBFP rimane a disposizione per ogni chiarimento in merito a quanto brevemente sopra esposto.