NewsIl Consiglio europeo vara il meccanismo CBAM sul regolamento del carbonio alle frontiere

29 Aprile 2022
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Il 15 marzo scorso il Consiglio europeo ha raggiunto un accordo di massima sul regolamento relativo al meccanismo di adeguamento del carbonio alle frontiere (CBAM), uno degli elementi chiave del pacchetto “Pronti per il 55 %” dell’Unione europea.

Il sistema CBAM obbligherà gli importatori dell’Unione Europea ad acquistare certificati di carbonio corrispondenti al prezzo del carbonio che sarebbe stato pagato se le merci fossero state prodotte secondo le norme UE sui prezzi della materia prima.

L’obiettivo principale di questa misura ambientale è evitare la rilocalizzazione delle emissioni di CO2, come pure di incoraggiare i Paesi terzi a definire politiche di fissazione del prezzo del carbonio per combattere i cambiamenti climatici.

A tal fine, il CBAM riguarda le importazioni di prodotti ad alta intensità di carbonio, nel pieno rispetto delle norme commerciali internazionali, per evitare che gli sforzi di riduzione delle emissioni di gas a effetto serra dell’UE siano neutralizzati dalle importazioni di prodotti fabbricati in Paesi extracomunitari, dove le politiche in materia di cambiamenti climatici sono meno rigorose rispetto a quelle dell’Unione europea.

Il CBAM riguarderà principalmente le importazioni di cemento, alluminio, fertilizzanti, produzione di energia elettrica, ferro e acciaio, che per la loro produzione necessitano di ingenti quantità di CO2.

Il Consiglio prevede, inoltre, una soglia minima che esonera dagli obblighi in materia di CBAM le partite di valore inferiore a 150 EUR. Tale misura ridurrebbe la complessità amministrativa, in quanto circa un terzo delle partite in entrata nell’Unione rientrerebbe in tale categoria e il suo valore e la sua quantità aggregati rappresentano una parte trascurabile delle emissioni di gas a effetto serra delle importazioni complessive di tali prodotti nell’Unione.

Secondo la proposta della Commissione Europea, in una fase transitoria gli importatori dovranno segnalare le emissioni incorporate nelle loro merci senza pagare un conguaglio finanziario. La fase transitoria inizierà nel 2023 e terminerà alla fine del 2025, dando il tempo necessario per l’attuazione del sistema definitivo.

Tale fase transitoria, unita all’introduzione graduale del CBAM nel tempo, consentirà una transizione attenta, prevedibile e proporzionata per le imprese e le autorità UE e non UE.

Una volta che, nel 2026, il sistema definitivo sarà pienamente operativo, gli importatori dell’UE dovranno dichiarare annualmente la quantità di merci e di emissioni incorporate nel totale delle merci che hanno importato nell’UE nell’anno precedente e restituire il corrispondente importo di certificati CBAM.

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