NewsIn attesa del ddl di conversione del “decreto tribunali”: poco chiara la sospensione dei termini processuali

12 Marzo 2020

Il comma 2 dello stesso articolo 1, con disposizione di portata generale, riferita a tutti i procedimenti e processi civili e penali pendenti (anche quando non sia fissata udienza nel periodo interessato), dispone la sospensione di tutti i termini per il compimento di qualsiasi attività processuale, ivi inclusi gli atti di impugnazione”.

Questo è quanto si legge nella relazione illustrativa al disegno di legge di conversione del d.l. 8 marzo 2020 n. 11 inviata ai parlamentari, la quale offre, in sostanza, un’interpretazione estensiva dell’articolo 1 comma 2, superando e correggendo la precedente interpretazione letterale (e cautelativa), secondo cui unici termini sospesi dal decreto sarebbero quelli riferiti ai procedimenti civili e penali con udienze fissate tra il 9 e il 22 marzo.

Tuttavia, nonostante i ridetti chiarimenti, il problema rischia di permanere fino a quando non verrà presentata e approvata la legge di conversione: la relazione illustrativa, infatti, non ha alcun valore normativo e dunque non potrà produrre alcun effetto correttivo della lettera dell’articolo 1 del citato d.l. 11 del 2020 fino a tale momento.

Per quanto invece concerne il contenzioso tributario, il legislatore ha genericamente previsto l’applicazione delle disposizioni del d.l. n. 11 del 2020 ai procedimenti relativi alle Commissioni tributarie, utilizzando però un’espressione (“in quanto compatibili”) che lascia troppo spazio alle interpretazioni da parte dei giudici. Potrebbe essere opportuno intervenire, in sede di conversione del decreto, disciplinando con un distinto articolo le disposizioni relative alla giustizia tributaria, per evitare generiche e contraddittorie interpretazioni.

Questa, e altre, correzioni sono necessarie per disciplinare meglio e in modo organico la giustizia tributaria e per evitare contrastanti comportamenti processuali a livello nazionale che, soprattutto in questo difficile momento storico, potrebbero aggravare ulteriormente le condizioni economiche dei contribuenti, in particolare per quanto riguarda il pagamento delle iscrizioni provvisorie.

In ragione di quanto sopra, l’Unione Camere Penali Italiane ha già sollecitato, al Ministro Bonafede, un provvedimento d’urgenza di interpretazione autentica sottolineando la necessità che la sospensione dei termini, ferme le deroghe previste, debba interessare tutti i procedimenti.

Non resta dunque che attendere la ridetta legge di conversione nella speranza che, nonostante la delicata situazione, non tardi ad arrivare.

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